Italia: +10023 vittime da Covid19, 92.472 casi

Tutti i nuovi dati dei contagi e le notizie per regione e province. L’orientamento dei politici sull’eventuale protrarsi dell’emergenza. Scuola: ancora sospesa. Disposizioni per gli arrivi in Italia. Chiesa: matrimoni e accesso dei fedeli.

3.651 nuovi contagi in Itala che arrivano a 70.065 complessivi: il Sars CoV2 continua a colpire. 889 deceduti in più in 24 ore, in totale 10.023 morti. Sono stati dichiarati guariti 12.384, nelle ultime 24 ore 1.434, cifra record senza la quale questa sarebbe stata ancora di più un’altra giornata di tragedia.

3.856 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. In Lombardia i casi salgono a 39.415, quindi 2.117 in più rispetto a ieri; 5.944 decessi, +542. Registrati meno ricoveri: 11.152 (+15), svariati i motivi riconducibili a questo dato. Sono 3.856 i contagiati gravi attualmente in terapia intensiva.

CASI TOTALI di contagio: ecco nei dettagli l’elenco con i numero di persone trovate positive dal principio dell’epidemia, inclusi morti e guariti. La variazione indica il numero dei casi registrati nelle ultime 24 ore.

Campania 1.592 (+138, +9,49%)

Lombardia 39.415 (+2.117, +5,68%)

Emilia-Romagna 12.383 (+791, +6,86)

Veneto 7.930 (+433, +5,78%)

Piemonte 7.671 (+579, +8,16%)

Marche 3.373 (+177, +5,54%)

Liguria 2.822 (+126, +4,67%)

Toscana 3.817 (+367, +10,64%)

Sicilia 1.359 (+109, +8,72%)

Lazio 2.505 (+210, +9,15%)

Friuli Venezia-Giulia 1.436 (+119, +9,04%)

Abruzzo 1.133 (+116, +11,41%)

Puglia 1.458 (+124, +9,3%)

Umbria 969 (+85,+9,62%)

Bolzano 1.109 (+106, +10,57%)

Calabria 555 (+61, +12,35%)

Sardegna 624 (+94, +17,74%)

Valle d’Aosta 511 (+59, +13,05)

Trento 1.505 (+114, 8,2%)

Molise 123 (14, +12,84%)

Basilicata 182 (+31, +20,53%)

Questi i dati per provincia

=Campania:

Napoli 827, Salerno 307, Avellino 193, Caserta 186, Benevento 21

In definizione/aggiornamento: 58

=Lombardia:

Bergamo 8.349, Milano 7.783, Brescia 7.678, Cremona 3.605, Monza Brianza 2.086, Lodi 2.029, Pavia 1.877, Mantova 1.484, Lecco 1.316, Como 903, Varese 768, Sondrio 388

In fase di verifica/approvazione: 1.149

=Veneto:

Padova 2.009, Verona 1.754, Treviso 1.359, Vicenza 1.036, Venezia 1.019, Belluno 367, Rovigo 122

In definizione/aggiornamento: 264

=Emilia-Romagna:

Piacenza 2.390, Reggio Emilia 1.996, Modena 1.922, Parma 1.752, Bologna 1.586, Rimini 1.323, Forlì Cesena 612, Ravenna 521, Ferrara 281

In definizione/aggiornamento: 0

=Toscana:

Firenze 855, Lucca 618, Massa Carrara 470, Pisa 398, Pistoia 298, Arezzo 249, Siena 235, Grosseto 234, Livorno 220, Prato 217

In definizione/aggiornamento: 0

=Piemonte:

Torino 3.658, Alessandria 1.197, Novara 657, Cuneo 558, Biella 399, Vercelli 397, Asti 318, Verbano-Cusio-Ossola 308

In definizione/aggiornamento: 179

=Marche:

Pesaro e Urbino 1.507, Ancona 944, Macerata 457, Fermo 241, Ascoli Piceno 163

In definizione/aggiornamento: 61

=Liguria:

Genova 879, Imperia 236, La Spezia 234, Savona 219

In definizione/aggiornamento: 1.254

=Lazio:

Roma 1.839, Frosinone 232, Latina 212, Viterbo 144, Rieti 62

In definizione/aggiornamento: 13

=Friuli Venezia Giulia:

Udine 530, Trieste 452, Pordenone 362, Gorizia 85

In definizione/aggiornamento: 7

=Sicilia:

Catania 387, Messina 279, Palermo 232, Enna 168, Siracusa 84, Trapani 62, Agrigento 58, Caltanisetta 57, Ragusa 32

In definizione/aggiornamento: 0

=Puglia:

Bari 469, Foggia 355, Lecce 239, Brindisi 148, Barletta-Andria-Trani 96, Taranto 93

In fase di definizione/aggiornamento: 58

=Trentino Alto Adige:

Trento 1.505, Bolzano 1.109

=Abruzzo:

Pescara 512, Teramo 304, Chieti 229, L’Aquila 88

In definizione/aggiornamento: 0

=Umbria:

Terni 213, Perugia 729

Extra regione: 27

=Molise:

Campobasso 97, Isernia 13

In definizione/aggiornamento: 13

=Sardegna:

Sassari 407, Cagliari 97, Nuoro 56, Sud Sardegna 55, Oristano 9

In definizione/aggiornamento: 0

=Valle D’Aosta:

Aosta 511

=Calabria:

Cosenza 154, Reggio di Calabria 140, Catanzaro 118, Crotone 87, Vibo Valentia 39

In definizione/aggiornamento: 2

=Basilicata:

Potenza 106, Matera 76

In definizione/aggiornamento: 0

Nella BERGAMASCA, in 20 giorni 600 morti nelle Rsa.

In provincia di Bergamo è drammatica la situazione delle Rsa e dei centri diurni: “in soli venti giorni hanno visto oltre 600 decessi su 6.400 posti letto”. In una lettera di richiesta sostegno, indirizzata all’Ats e alla Regione, si evidenzia: “mentre scriviamo, la situazione continua ad evolvere in peggio. Siamo in ginocchio anche sul versante operativo perché quasi 2mila dei 5mila operatori risultano assenti per malattia, quarantena o isolamento”.

Numeri ancora choccanti: tantissimi decessi, ma il commissario Angelo Borrelli sostiene che “se non fossero state adottate misure drastiche di contenimento avremmo ben altri numeri e le strutture sanitarie già in condizioni critiche sarebbero in stato drammatico. Sarebbe stata una situazione insostenibile”. Evidente quanto siano ancora elevati i numeri delle perdite umane e dei contagi registrati anche oggi.

In LOMBARDIA 39.415 positivi e 5.944 decessi, calano i ricoveri, i casi di contagio sono 2.117 in più rispetto a venerdì; i morti +542. 1.319 in terapia intensiva.

Rallenta la crescita dei ricoveri 11.152 (+15), un segnale che potrebbe essere interpretato come positivo, se ci fosse più chiarezza sui motivi che lo hanno determinato.

In PIEMONTE, 617 morti per il nuovo corinavirus: 19 i nuovi decessi. I contagi sono 7.671; 439 i ricoverati in terapia intensiva. Sale il numero dei guariti: sono 41. Altri 162 sarebbero prossimi alla guarigione in quanto risultati negativi al primo test di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo tampone.

FOGGIA, si è spento stamattina nel Policlinico Riuniti, dove era ricoverato dal 4 marzo, un operatore sanitario del 118 risultato positivo al Covid19. Aveva 48 anni, era di Rodi Garganico, non soffriva di patologie pregresse. Apparteneva alla Sanitaservice.

A PALERMO, un bimbo di tre anni è risultato positivo.

Ci sono voluti tre tamponi per accertare la positività al Sars CoV2 del bambino di Marsala ricoverato a Palermo all’ospedale Di Cristina. I tamponi saranno ora eseguiti anche su due infermieri e un medico entrati in contatto con lui, in servizio al reparto di Cardiologia pediatrica.

In VATICANO sei casi, il Papa non è coinvolto. Effettuati 170 test: sono risultati tutti negativi. L’iniziativa parte dal riscontrato due nuovi casi di Covid in Vaticano, che si aggiungono ai 4 precedenti. Il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, precisa: “sono attualmente sei le persone affette da Covid-19 tra dipendenti della Santa Sede e cittadini dello Stato della Città del Vaticano. Posso confermare che non sono coinvolti né il Santo Padre, né i suoi più stretti collaboratori”. Bruni aggiunge che “sono stati adottati opportuni provvedimenti di sanificazione e sono stati effettuati nuovi test, in totale con i precedenti oltre 170, sui dipendenti della Santa Sede e i residenti della Domus”. Esito negativo per tutti questi ultimi tamponi.

In VENETO, su autorizzazione Aifa, inizierà la somministrazione in via precoce, direttamente a casa, ai malati sintomatici dei farmaci sperimentali contro il Covid-19, come clorochina, idrossiclorochina, e anti-reumatoidi. L’obiettivo è “rallentare la malattia ed evitare i ricoveri in ospedale” come spiegato dal governatore Luca Zaia che ha sottolineato: “I modelli ci dicono che per noi la prossima settimana sarà determinante… ci darà la direzione. E’ fondamentale osservare quali saranno i dati. Per questo prego tutti i cittadini: state tutti a casa questo week end, perché ci permetterà di capire come evolve la situazione”.

Per Luciano Lamorgese: è “TROPPO PRESTO RIAPRIRE IL 3 APRILE”. “Se andiamo a vedere i dati di ieri, mi viene da pensare che la data del 3 aprile sia troppo ravvicinata per dire che verrà riaperto tutto”. Il ministro dell’Interno ha aggiunto: “la situazione è seguita a vista e quindi le decisioni verranno prese man mano che la situazione sarà più tranquilla come numeri di decessi e contagi”.

Per Burioni, “irrealistiche riaperture a breve”. Il virologo ha motivato il suo drastico parere sulla tempistica per la riapertura di aziende e scuole: “In questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve. Al momento bisogna stare tappati in casa, altrimenti si vanificano i sacrifici che abbiamo fatto fino ad ora, punto e basta”.

Virologo: “Aspettare almeno fine aprile per riaprire tutto”

Anche per il virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università di Milano”È ancora presto, realisticamente bisognerà aspettare almeno fine aprile” per la fine delle misure di isolamento sociale e per una riapertura di aziende e scuole. L’esperto prevede “presumibilmente vari picchi sul territorio, in tempi diversi. Dunque l’arma più efficace per ora restano l’isolamento e le misure restrittive”.

Gianni Rezza (Iss) è convinto che il maggiore decremento di casi ci sarà a fine mese per effetto delle misure di contenimento ed evidenzia che i nuovi casi di coronavirus sono in diminuzione, “ma questo trend deve essere consolidato”. Per il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità “i dati quotidiani sono un’altalena di illusioni e delusioni, ma questi sono dati storici che dipendono molto dall’arrivo delle notifiche e rispecchiano la fotografia del passato e di contagi avvenuti 7/10 giorni fa. Non ci danno una fotografia in tempo reale”.

In materia scolastica, Conte: “Chiusura delle scuole sarà prorogata… come anticipato dal ministro Azzolina, la SOSPENSIONE delle ATTIVITÀ SCOLASTICHE proseguirà anche dopo il 3 aprile. Al momento è prematuro fare previsioni. Ma ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità: ridurremo le restrizioni fino alla loro completa eliminazione ma lo faremo gradualmente per evitare che gli sforzi fin qui compiuti siano vani”.

Il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina riguardo a “come tutto il mondo della SCUOLA italiana, i suoi docenti, i suoi alunni e tutto il personale, abbia reagito ad un evento di questa portata. Sono orgogliosa di tutti voi e vi ringrazio per aver accompagnato ogni decisione, ogni cambiamento, per quanto repentino, con professionalità e umanità”.

ORDINANZA Mit e Salute: per chi fa INGRESSO IN ITALIA entrano in vigore precise disposizioni e misure organizzative che devono essere adottate dai vettori e dagli armatori per contrastare il diffondersi della pandemia. Chi giunge nel territorio italiano in qualsiasi modo – tramite trasporto di linea aereo, marittimo, ferroviario oppure in autobus/auto/moto, ecc (ovvero terrestre) – deve consegnare una dichiarazione che specifichi i motivi del viaggio, l’indirizzo completo dell’abitazione oppure della dimora in Italia, dove verrà svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, il mezzo privato o proprio che verrà utilizzato per raggiungerla e un recapito telefonico.

È quanto stabilisce un’ordinanza a firma del ministri delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, e della Salute, Roberto Speranza.

Consip: 370 VENTILATORI in consegna entro il 31 marzo

Atterrato a Malpensa, in arrivo da Hong Kong, un aereo con i 370 ventilatori polmonari per terapia intensiva e sub-intensiva e i cinquemila monitor multiparametrici contrattualizzati da Consip con Althea Italia. La società spiega che sono dunque resi disponibili per le strutture sanitari in totale 722 i ventilatori polmonari: 352 consegnati già e questi 370 che verranno recapitati in consegna entro la fine di marzo.

Chiarimenti sui MATRIMONI in CHIESA “non sono vietati” purché “il rito si svolga alla sola presenza del celebrante, dei nubendi e dei testimoni e siano rispettate le prescrizioni sulle distanze tra i celebranti”. Questa la risposta del Viminale alle domande poste dai vescovi, inviata alla Conferenza Episcopale Italiana.

Inoltre, riguardo alla possibilità di ANDARE IN CHIESA, il Viminale precisa che è possibile, a patto che si scelga quella che si trova sulla strada che porta al lavoro o nella zona del supermercato dove si va a fare la spesa.

Ai fedeli che desiderano recarsi in chiesa , è riconosciuta la possibilità di farlo, giacché “non è prevista la chiusura”. Va precisato che, “al fine di limitare gli spostamenti dalla propria abitazione”, è “necessario che l’accesso alla chiesa avvenga solo in occasione di spostamenti determinati da comprovate esigenze lavorative, o per situazioni di necessità”. In pratica, è consentito andare in chiesa solo sulla strada che conduce al lavoro oppure al supermarket o farmacia, ovvero nei pressi delle destinazioni consentite.

I dati sono relativi alle notizie ufficiali del 28 marzo ore 22 di IERI SERA

 

Teresa Lucianelli

 


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