Gioco d’azzardo: tra boom della raccolta e stop alla pubblicità, l’esempio positivo dell’offerta online

Con un raccolta complessiva giunta a 101,8 miliardi di euro nel 2017 ed una spesa degli italiani – al netto di quanto restituito con le vincite – giunta a ben 20,5 miliardi di euro, l’industria dell’azzardo si conferma uno dei settori dell’economia nazionale caratterizzati dalla crescita più significativa negli ultimi anni.

I numeri dell’industria del gioco

Le imprese italiane coinvolte a vario titolo nel settore del gioco ammontano a circa 6.600, con un impatto a livello occupazionale che, a seconda delle stime, oscilla tra i 100mila e i 300mila posti. A questi dati va aggiunto quello forse più significativo: sempre nel 2017, l’Erario incassava ben 10,3 miliardi di euro di tasse sul gioco.

Insomma, i numeri sembrano descrivere un comparto economico in piena salute, fonte di occupazione e di un congruo gettito fiscale. Tuttavia, come noto, al mondo dell’azzardo si accompagna anche lo stigma di attività ludiche da sempre oggetto di polemiche e, oggi, fulcro della crescente diffusione di forme di dipendenza in alcuni casi molto gravi.

Lo stop alla pubblicità e le novità per slot e VLT

In estate, dopo aver dato adito ad un acceso dibattito, il Decreto Dignità varato dal Governo giallo-verde ha sancito lo stop alla pubblicità sull’azzardo di qualunque forma e tipologia, ponendo come limite temporale massimo il 1° gennaio 2019 (fatta eccezione per i contratti già in essere al momento dell’approvazione della legge). A questa iniziativa, salutata con entusiasmo da molte associazioni che si battono contro l’azzardo e le dipendenze dal gioco (e con molte critiche da parte dei player del settore), si aggiunge poi quella relativa all’obbligo di introduzione di slot machine dotate di lettore di tessera sanitaria, in sostituzione di quelle tradizionali, a partire dal 1° gennaio 2020. L’operazione, in questo caso, si pone come obiettivo quello di rendere impossibile l’accesso al gioco per gli under 18.

Le criticità del mondo dell’azzardo

Anche se le nuove norme introdotte dal Governo si muovono nella direzione di un più diretto contrasto alle ludopatie, occorre sottolineare che gli strumenti adottati rischiano di rivelarsi efficaci solo parzialmente nel prevenire eccessi da parte dei giocatori a rischio.

Come più volte sottolineato dai gestori legali italiani, le azioni del Governo dovrebbero concentrarsi anche su una più attiva repressione del gioco clandestino e sull’adozione di sistemi di tutela delle persone che già oggi vivono un rapporto poco equilibrato con il gioco o che, in ogni caso, rischiano di svilupparlo anche senza essere esposti alla pubblicità.

La diffusione della passione per scommesse e casinò game nel Bel Paese

Lo studio pubblicato dal Cnr di Pisa lo scorso maggio indicava che nel 2017 ben 17 milioni di italiani avevano scelto, almeno in un’occasione, di tentare la fortuna con un Gratta&Vinci, una giocata al Lotto o al Superenalotto, una scommessa sportiva o, ancora, dilettandosi con un gioco da casinò. Il numero dei giocatori negli ultimi anni è cresciuto sensibilmente: basta considerare che solo 7 anni fa la stima era di “appena” 10 milioni di giocatori presenti sul suolo nazionale.

Attualmente, la spesa media dei giocatori italiani si attesta attorno ai 10 euro. In più, la passione per l’azzardo risulta essere maggiormente diffusa tra gli uomini (gioca 1 su 2 contro il 34,4% delle donne) e più radicata nelle regioni del sud Italia.

Se da un lato va sottolineato che, fortunatamente, il numero dei giocatori minorenni risulta in calo (nel 2010 erano 1,4 milioni mentre oggi un milione circa), la dipendenza da gioco risulta in netta crescita, con un passaggio dai 100mila casi del 2007 ai quasi 400mila stimati attualmente.

Come il comparto online fa fronte alla dipendenza dal gioco

La notizia più interessante sta nel fatto che il settore nel quale vigilanza e normative stringenti sembrerebbero aver prodotto i risultati migliori per quanto riguarda la dipendenza dal gioco è anche quello frequentemente tacciato di aver reso troppo agevole l’accesso all’azzardo: il comparto dell’online.

Nell’annuale report sull’azzardo sul web dell’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano emerge che gli italiani che giocano online lo scorso anno raggiungevano quota 2,2 milioni. Naturalmente, anche la raccolta registrata nel 2017 (pari a 1,38 miliardi di euro) risulta in crescita rispetto ai 12 mesi precedenti (per l’esattezza del 34%).

Le caratteristiche dell’offerta di casinò e sale scommessa virtuali

Il boom dell’online è dovuto senza dubbio alla repentina crescita dell’offerta. I portali dedicati al betting sportivo coprono ormai decine di eventi ogni giorno, offrendo quote e possibilità di puntata sui più disparati tornei e campionati italiani, stranieri ed internazionali. Altrettanto vasta è poi l’offerta dei cosiddetti casinò game, ovvero di tutti quei giochi ispirati ai grandi classici del casinò (roulette, poker, baccarat e, naturalmente, slot machine): i giochi attualmente proposti sulle maggiori piattaforme di gambling online si distinguono per una sempre più curata qualità grafica ed esperienza utente, ma anche per l’innumerevole quantità di declinazioni dal punto di vista del tema.

L’espansione del gioco via app

Notevole anche l’impatto del comparto mobile: nel 2017 le applicazioni per smartphone e tablet dedicate al gioco registravano una crescita del giro di affari superiore al 50%, anche grazie al successo crescente della proposta in formula live, ovvero delle scommesse realizzate durante lo svolgimento degli eventi e dei giochi da casinò con video dirette streaming da vere sale da gioco (con tanto di croupier in carne ed ossa).

L’incremento della raccolta si spiega anche tenendo conto dell’incessante lavoro dell’ADM e delle Forze dell’Ordine, costantemente attivi nella repressione dell’offerta irregolare presente sul web. A ciò, si somma poi il costante ingresso di nuovi player internazionali nel mercato del gioco italiano.

Sicurezza, tutela del giocatore e promozione del gioco responsabile

Come accennato, le piattaforme di gioco online autorizzate dall’ADM rappresentano un ottimo esempio di come azzardo e tutela della salute del giocatore possano tranquillamente svilupparsi di pari passo.

In primis, il rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli risulta subordinata a tutta una serie di complessi requisiti, relativi a sicurezza dei sistemi informatici, garanzia di equità degli intrattenimenti proposti, chiarezza e trasparenza delle informazioni di gioco e attenta promozione di un approccio sano ed equilibrato all’azzardo da parte degli utenti.

In particolare, molti gestori online offrono la possibilità di divertirsi con i giochi da casinò proposti in versione gratuita, cioè senza spendere denaro reale. Tuttavia, per accedere al gioco con veri premi in denaro occorre obbligatoriamente sottoscrivere un conto gioco. L’apertura di questo speciale conto online (al massimo uno per gestore) passa attraverso una scrupolosa procedura di verifica dell’identità dell’utente (e della sua maggiore età).

Oltre che ad inviare una copia di un proprio documento personale, il nuovo utente è tenuto ad indicare un limite di spesa settimanale, ovvero un cifra raggiunta la quale l’accesso alle giocate viene inibito. Questo meccanismo, detto di autolimitazione, nasce come strumento di prevenzione per i giocatori patologici, che non rischiano di dilapidare somme ingenti di denaro presi dalla foga del momento.

Infine, è interessante ricordare che quando il rapporto con il gioco risulta compromesso, l’utente (o un suo tutore) può attivare l’autoesclusione del conto gioco inoltrandone richiesta al gestore. In automatico, grazie all’Anagrafe Centralizzata dei Conti Gioco e al Registro Unico delle Autoesclusioni, qualunque conto gioco attivo intestato a quel giocatore viene bloccato. Allo stesso modo, l’utente non avrà più la possibilità di aprirne di nuovi, se non una volta scaduto l’intervallo temporale stabilito.


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