Stroncato dal covid19, il patron della nota enoteca vesuviana, preferita da 38 anni da tanti appassionati dei liquori e dei vini di alta qualità
Il covid non ha risparmiato settore Giuseppe Cianciulli, patron e fondatore dell’ Enoteca Cianciulli di Ottaviano, tra le più fornite della Campania.
A 71 anni, stroncato dal covid 19, mentre stanno lottando contro il virus, la moglie, signora Maddalena Rapicano e il figlio Luigi, uno dei loro due figli impegnato insieme al fratello Rudy – sul quale in questi momenti si regge prioritariamente l’attività – nella nota impresa familiare.
In pensione dal 2014, Giuseppe era comunque attivo nel ruolo di supervisore, accanto ai figli Rudy e Luigi che tenevano in grande considerazione i suoi pareri e i consigli appropriati, che si sono rivelati puntualmente vincenti, grazie alla grande conoscenza ed esperienza accumulate e ben gestite, che lo hanno reso fino all’ultimo indispensabile.
Insieme alla moglie Maddalena, fonda nel 1992, una piccola enoteca ad Ottaviano, conquista appassionati ed esperti dei liquori soprattutto della zona. Ampia e selezionata la scelta a riguardo, e soprattutto appropriata: merito delle spiccate competenze. Inoltre vengono proposti vini campani.
Giuseppe rilancia nel 2002 con una radicale ristrutturazione e con l’ampliamento. dell’enoteca, in accordo con moglie e figli.
L’Enoteca Cianciulli si afferma maggiormente nella zona vesuviana e non solo.
Nuovi spaziosi locali, ottima cantina a cura soprattutto di Rudy e Luigi,
L’ambito enoico verrà poi maggiormente coltivato successivamente, soprattutto dai figli Rudy e Luigi, attualmente diventati colonne portanti dell’azienda, sull’esempio costruttivo di papà Giuseppe e mamma Margherita. Degni eredi di un’apprezzata tradizione fondata sull’affidabilità e sull’aggiornamento costante, con sguardo attento e alle nuove proposte del mercato e verifica costante e su di un interessante assortimento di bottiglie da produttori nazionali ed esteri, con distintive etichette di nicchia. Nella realizzazione dei loro progetti, i vini, proposti pure in taglie extra size, vanno ad affiancare l’offerta di liquori, vincente dalla fondazione dell’Enoteca.
Giuseppe li segue con attenzione e discrezione, caratteristici di una paternità consapevole, anche dopo il “pensionamento formale”. Concretamente, rimane comunque un imprenditore instancabile, appassionato più che mai del suo lavoro e della sua adorata famiglia: al centro della sua vita, entrambi, fino all’ultimo respiro.
Ora, la fine di Giuseppe lascia un grande vuoto nella comunità vesuviana e nel settore enologico.
Sentite condoglianze alla Famiglia, dalla nostra Redazione, per la perdita di Giuseppe, tra i rappresentanti dell’alta competenza campana nel campo dei liquori e dei vini nazionali e internazionali di indiscussa valenza.
Valerio Giuseppe Mandile