Coronavirus Beneduce: cure uguali ovunque, anche a Sud, assistenza domiciliare

Appello della consigliera regionale FI, nella Commissione Sanità campana, “non lasciare fuori il Sud e la Campania che sono a corto di terapie intensive”: “se alcune cure danno risultati positivi è giusto estenderle a tutto il Paese”

Napoli. La consigliera regionale di Forza Italia, Flora Beneduce, nella Commissione Sanità della Campania, interviene sollecitando il governatore De Luca a definire in tempi brevissimi un piano di assistenza domiciliare

Beneduce chiede che si agisca “in un’ottica di unità, perché se alcune cure danno risultati positivi è giusto estenderle a tutto il Paese. Senza lasciare fuori il Sud e la Campania che sono a corto di terapie intensive”.

A riguardo, ricorda che “la somministrazione in via precoce, a domicilio, ai malati sintomatici di farmaci come la clorochina e l’idrossiclorochina, è stata avviata in alcune regioni italiane, su autorizzazione di AIFA” e questi medicinali, “pur essendo fuori indicazione, pare si stiano rivelando efficaci se utilizzati agli esordi dell`infezione da Covid19”. Inoltre, Beneduce individua come obiettivo primario “concentrarsi sui malati che restano a domicilio”, ovvero coloro che non presentano sintomi importanti, “e per i quali si è rivelato inefficace il solo utilizzo del paracetamolo”.

Nei giorni scorsi Beneduce ha inviato una missiva x urgente al presidente della Regione campana Vincenzo De Luca, chiedendo l’immediato intervento.

Beneduce sottolinea l’importanza di “un articolato ed efficace programma di potenziamento dell’assistenza domiciliare basato sulla prevenzione e non sull’emergenza”. A parere della primaria degli Ospedali riuniti della Penisola sorrentina, va “realizzato con assoluta immediatezza un piano di assistenza domiciliare per contrastare il Covid19 nelle prime fasi, a casa, in modo da rallentare la malattia ed evitare la pressione sulle terapie intensive”, reparti che nella nostra regione purtroppo hanno posto molto limitati, in rapporto al numero degli abitanti (circa il 10% di quella nazionale). È perciò vitale cercare di prevenire l’aggravamento della malattia perché non c’è abbastanza disponibilità per potere assistere molti pazienti in terapia intensiva.

La primaria degli Ospedali riuniti della Penisola sorrentina evidenzia che la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, della Campania ha provveduto già ad attivarsi con un vademecum sulla gestione domiciliare della terapia precoce per il Covid19.

La plurispecialista sostiene che sia indispensabile “stilare linee guida che rendano uniformi in tutte le regioni l’adozione di protocolli circa l’uso domiciliare di alcuni farmaci”. Per raggiungere tale obiettivo “va compulsato l’Istituto Superiore di Sanità.

La consigliera della Campania indica quale esempio il modello sanitario del Veneto, similarmente pure anche in Piemonte ed Emilia Romagna, sottolineando che l’epidemia è giunta inizialmente al Nord dove è esplosa in maniera massiccia e le Regioni settentrionali “hanno gestito per prime la pandemia, con numeri importati”. Perciò  “devono rappresentare un esempio da seguire in questa fase di affanno del sistema sanitario campano”.

Va menzionato aggiuntivamente alla lettera di Flora Beneduce, che AIFA e Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Napoli hanno avviato lo studio per l’utilizzo di Tocilizumab nella malattia causata dal Sars CoV2. Se ne di sta parlando pressoché quotidianamente per i confortanti risultati che si stanno raggiungendo, tanti che su esso sono concentrare grandi speranze, in Italia come all’Estero, in particolare riguardo al protocollo definito dalla equipe del prof. napoletano Paolo Antonio Ascierto, eccellente ricercatore oncologo.

Gli scienziati stanno dunque valutando l’efficacia e la sicurezza del tocilizumab nel trattamento della polmonite quale complicanza del Covid19 causato dal nuovo coronavirus.

Lo studio è promosso dall’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Napoli con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e l’IRCCS di Reggio Emilia, e con la Commissione Tecnico Scientifica di AIFA, e scaturisce da una stretta intesa e fattiva collaborazione tra varie istituzioni pubbliche, tese a valutare gli effettivi benefici di tale farmaco – approvato e usato con ottimi risultati per l’artrite reumatoide – nei pazienti contagiati  gravemente.

Inoltre, sta consentendo di ottenere dati scientificamente validi sul trattamento e pure che l’uso già diffuso possa sostenere un nuovo valido percorso per definire tutti i trattamenti e valutarne in maniera sistematica l’impatto terapeutico.

Lo studio di fase sul primo gruppo prevede il trattamento di 330 pazienti ricoverati per polmonite da Covid19 che mostrano i primi segni di insufficienza respiratoria o siano stati intubati entro le ultime 24 ore, e deve verificare un’ipotesi di riduzione della mortalità.

La raccolta dati o studio osservazionale effettuati sul secondo gruppo, mira a migliorare le modalità di gestione dell’attuale emergenza ed è destinato ai pazienti intubati da oltre 24 ore e a quelli trattati prima della registrazione.

Armando Giuseppe Mandile


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