Contro la depressione, esperti a confronto nel ricordo di Fiorella Fabiola

Contro la depressione, esperti a confronto nel ricordo di Fiorella Fabiola

di Gregorio Castellano

Stavolta è Roma la città prescelta per ospitare “Un pensiero per Fiorella Fabiola”, convegno a sostegno delle vittime di depressione nato a Napoli, che ora arriva, alla sua sesta edizione, nella Capitale dove costituisce uno degli appuntamenti di spicco del prestigioso contest culturale “Lungo il Tevere… Roma”.
Il 16 giugno, alle ore 19, a Salotto Tevere (Ponte Cestio), professionisti del settore medico psichiatrico, varie figure professionali di spessore – con una consistente quota di giornalisti – dibatteranno ciascuno alla luce delle proprie competenze, sul male subdolo che si allarga a macchia d’olio soprattutto nella società occidentale.
Un confronto propositivo che punta a divulgare una utile comunicazione, attraverso info ed indicazioni precise ed aggiornate, per garantire sostegno concreto ai tanti soggetti che soffrono di questa patologia “diabolica”, che priva dell’ entusiasmo e della gioia di vivere e, purtroppo, nelle forme più gravi, anche della vita stessa, chi ne viene colpito.
Il suicidio è infatti il drammatico traguardo al quale giungono molte vittime della depressione. Tra esse, Fiorella Fabiola, che ha rinunciato alla vita, distrutta da una grave forma, a 38 anni. Era la sorella gemella della conduttrice Tv e giornalista campana Magda Mancuso, alla quale va la maternità dell’iniziativa.

L’evento da lei diretto in collaborazione con la fondazione Ripacandida e Ginestra dell’ing. Francesco Terrone (portavoce il giornalista Massimo Sparnelli), incomincerà con l’introduzione a cura di Giò Di Sarno, direttrice artistica del “salotto Tevere” e giornalista, e della stessa Mancuso.
Interverranno: prof. Pietro Prevete, pres. Commissione regionale Psichiatria, dirigente psichiatra e psicoterapeuta, resp. Servizio antistalking ASL NA Centro; prof. Paolino Cantalupo, psichiatra docente di Psicologia clinica della Scuola di specializzazione in Psicoterapia strategica integrata di Roma; dott.ssa Manuela Morra, psicologa, sessuologa, psicoterapeuta; prof. Rosalia Ciorciaro docente universitaria e specialista in Nutrizione, esperta in fitoterapia, idrologa alimentare; dott.ssa Teresa Lucianelli giornalista professionista, comunicatrice, fondatrice di “InsiemeperilTerritorio” e della sua nota Squadra di eccellenza impegnata attivamente nel sociale, dedita alla solidarietà militante; on. Gianfranco Di Sarno, avvocato; cav. ing. Francesco Terrone, pres. Fondazione Francesco Terrone di Ripacandida e Ginestra, poeta, scrittore. Modererà il prof. Antonio Vitale, docente universitario, dirigente medico Ortopedia e Traumatologia, giornalista pubblicista.
A seguire, una significativa testimonianza dell’attrice e conduttrice televisiva Noemi Gherrero

Poi, la presentazione di “Fiorella Fabiola: la mia dimensione”, racconto scritto da Magda Mancuso per ricordare la sorella gemella con la quale aveva “un bellissimo rapporto”, la cui vita è stata distrutta dalla depressione che l’ha portata a togliersi la vita.
Prefazioni a cura di Francesco Cicchella, attore, cabarettista e cantante, del maestro Enzo Campagnoli e del poeta e scrittore Francesco Terrone.
Nel corso della serata, anche la performance canora dell’artista Teresa Moccia.

Magda Mancuso sottolinea: “Fiorella Fabiola incarna tutte le persone che non ce l’hanno fatta… L’evento racconta come prevenire e curare la depressione”.
“Un pensiero per Fiorella Fabiola” è un’iniziativa dunque strettamente legata ad una particolare e tragica storia di “inadeguatezza” che è però esempio di tantissime altre e stimola riflessione e “voglia di fare”, per fermare questa strage silenziosa.
Magda Mancuso reagendo al dolore, all’enorme vuoto ed al profondo senso d’impotenza che assale tutti i parenti dei tanti soggetti affetti dalle forme più gravi di depressione, quando perdono i propri congiunti, ha decidi di reagire, impegnandosi propositivamente per cercare di dare un senso allo strazio che distrugge coloro che sono affetti dalla depressione. Un inferno che i loro familiari conoscono e soffrono.
Occorre un supporto attivo, continuativo e qualificato, per attuare un efficace recupero. Esso deve essere tempestivo, perché, nella depressione, la lotta contro il tempo è “vitale”: non intervenendo subito, diminuiscono le possibilità di recupero e si aggrava la situazione.
Questo male subdolo è in continua crescita e viene erroneamente spesso sottovalutato dagli stessi protagonisti e pure dalle famiglie che preferiscono “la fuga”, ovvero ignorate il problema, considerarlo di poca entità e autonomamente gestibile “in proprio”. Quando non è così. C’è una vera e propria forma di rigetto della realtà, un illudersi che si possa risolvere da soli, soprattutto il timore di essere additati come ‘diversi”, “disastrati”, “deboli”, con conseguenze gravi. E questo è un problema sociale che deve essere affrontato subito, con decisione, per azzerare preconcetti assurdi che tuttora aggravano ulteriormente un problema già molto serio e penoso.