Sant’Antonio Abate: “Oro Rosso”, sagra dedicata al pomodoro a chilometro 0

“Oro Rosso”, sagra dedicata esclusivamente al pomodoro  a chilometro 0, dal 14 al 16 luglio a Sant’Antonio Abate:

La kermesse è a cura del centro parrocchiale Santa Maria Rosanova  (via Paolo Borsellino), pronto allestito ad accogliere dalle ore 20 di venerdì, per tre sere all’insegna del gusto e dell’allegria, visitatori, ed è organizzata in collaborazione con Slow Food, condotta dei Monti Lattari. Vuole  celebrare tradizioni, tecniche di raccolta, ricette, curiosità legate al pomodoro; esposizione e vendita di prodotti tipici, show cooking, piatti della tradizione aventi come minimo comune denominatore il pomodoro, menù anche per celiaci, musica live, ospiti e animazione. Pasta, pizza al forno e fritta polpette, caponate, mozzarella, frutta, dolci ed altre tentazioni: un menù in grado di accontentare tutti i palati.

Protagonista della prima serata, lo chef pizzaiolo Antonino Esposito.

In programma, il primo giorno Tony Tammaro, il seguente il gruppo “When Good Good” e l’ultimo è dedicato alla  musica popolare con “I vatt a’ vott”.

La convention gastronomica segna l’inizio ufficiale di un progetto imprenditoriale, denominato proprio “Oro Rosso” che punta al perfezionamento architettonico della vecchia fabbrica che ora ospita il Centro ed al potenziamento delle attività educative che lì si sono svolte dal 2012, e, dato ancora più importante, dà l’avvio a nuove iniziative che trasformeranno il Rosa Nova in un preciso punto di riferimento per l’inserimento lavorativo dei giovani.

Artefice di questo ambizioso progetto è Don Salvatore Branca con il suo gruppo di circa 200 persone che vi lavorano con grande impegno ed hanno acquisito dei terreni (circa 12.000 mq) dai quali verranno ricavati pomodori e grano che serviranno a creare le conserve e la pasta da vendere poi sotto il marchio “Oro Rosso”.

“La nostra Parrocchia ha dei grandi progetti e questa manifestazione è una sorta di trampolino di lancio. Quando nel 2012 abbiamo acquisito questo posto, la seconda fabbrica di pomodori a Sant’Antonio Abate, il nostro obiettivo era quello di creare un centro socio-educativo per ragazzi, perché purtroppo da noi non ci sono molti punti di riferimento per i giovani” – spiega il Parroco.

La struttura è frequentata da circa 1500 giovani a settimana: la metà di quelli che risiedono a Sant’Antonio Abate, tutti impegnati in attività sportive, teatrali, culturali. In 200, ogni anno mettono a disposizione il proprio impegno e la propria opera per la buona riuscita dell’evento. Incentivato dagli ottimi risultati acquisiti in soli 5 anni, Don Salvatore ha intenzione di attuare un grande mutamento: trasformare la vecchia fabbrica in un vero e proprio punto di riferimento per i giovani. Qui  potranno acquisire una serie di  conoscenze legate alla tradizione gastronomica abatese, e forti di questi dati acquisiti, adeguarli alle situazioni contingenti ed intraprendere un’attività lavorativa.

I guadagni  delle attività e della sagra saranno impiegati per rendere più efficiente il Centro e a trasformarlo in un volano occupazionale: in questo modo, coloro che si occuperanno della produzione di questi prodotti verranno contrattualizzati.

Teresa Lucianelli


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