Quest’anno scolastico e alcuni mesi del precedente sono stati turbati dall’emergenza sanitaria e tutte le scuole hanno dovuto adottato apposite misure emergenziali, dad in testa. Lo scorso anno si decise di portare la totalità degli alunni avanti: tutti promossi.
Quest’anno il Ministero ha deciso che si potrà bocciare ma gli insegnanti dovranno tener conto del contesto Covid. “La valutazione degli apprendimenti e delle attività svolte in didattica a distanza ha gli stessi effetti delle attività didattiche svolte in presenza. Ma è opportuno richiamare l’attenzione sulla necessità che la valutazione degli alunni e degli studenti rifletta la complessità del processo di apprendimento maturato nel contesto dell’attuale emergenza epidemiologica”. Lo stabilisce una apposita circolare del ministero dell’Istruzione diffusa in questi giorni.
SCUOLA ELEMENTARE
Gli alunni delle scuole elementari – si spiega nella circolare – sono ammessi alla classe successiva e alla prima classe della scuola media “anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione”. I docenti “possono non ammettere gli alunni alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione”.
SCUOLA MEDIA
“Per la scuola media, la valutazione finale per le classi prime e seconde è espressa con il voto in decimi “tenendo conto dell’effettiva attività didattica svolta, in presenza e a distanza”, spiega la circolare, la quale stabilisce anche che “nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il Consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, la non ammissione alla classe successiva”.
Il ministero stabilisce altresì che “per procedere alla valutazione finale
dell’alunno, le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe rispetto al requisito di frequenza anche con riferimento alle specifiche situazioni dovute all’emergenza pandemica”.
SCUOLE SUPERIORI
“Nelle scuole superiori, nelle classi che non siano all’ultimo anno e non debbano quindi conseguire la maturità, il Consiglio di classe procede alla valutazione degli studenti sulla base dell’attività didattica effettivamente svolta; sono ammessi alla classe successiva gli studenti che in sede di scrutinio conseguono un voto di comportamento non inferiore a sei decimi e una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina”.
“Nel caso in cui il voto dell’insegnamento trasversale di educazione civica sia inferiore ai sei decimi, si sospende il giudizio. L’accertamento del recupero delle carenze formative relativo all’educazione civica è affidato, collegialmente, a tutti i docenti che hanno impartito l’insegnamento nella classe, secondo il progetto d’istituto”.
Anche per le scuole e gli istituti di secondo grado, per procedere alla valutazione finale dello studente, si possono stabilire, per casi eccezionali, motivate e straordinarie, deroghe rispetto al requisito di frequenza.
Gli studenti contro ogni previsione non hanno preso male il ritorno delle valutazioni: il 56% circa è d’accordo sul ritorno delle bocciature e quelli che si oppongono a questo scenario sono circa il 44%.
E intanto si va verso la chiusura dell’accordo tra sindacati della scuola e ministero dell’Istruzione per il “Patto per la scuola al centro del Paese”, che deve avere solo l’ok definitivo del Governo. Il documento prevede nuove procedure di reclutamento per assicurare la presenza dei docenti al primo settembre in classe, vuole garantire la sicurezza degli ambienti scolastici, assicurare la continuità didattica tramite una programmazione pluriennale degli organici e dei contratti a tempo determinato, combattere gli abbandoni e la dispersione scolastica che specie nelle aree disagiate del sud raggiunge ancora percentuali preoccupanti.
Ennio Silvano Varchetta