Domenica 18 dicembre nella Sezione del Museo dell’Opera della Certosa è stata presentata al pubblico la mostra dal titolo “De Vesevi rebus” con acquerelli di Ferruccio Orioli, in un percorso articolato intorno all’immagine del nostro vulcano, il Vesuvio, con rimandi ad un tempo passato, ma anche al presente e con una spinta verso il futuro.
La mostra inaugura in una spazio luminosissimo e panoramico, che affaccia sul belvedere del Quartino del Vicario con una vista mozzafiato sul golfo di Napoli, mentre la città con la zona vesuviana e la verde e imponente montagna del Vesuvio fanno da corollario alle opere dell’artista.
Le opere in mostra sono acquerelli e stabiliscono uno stretto dialogo visivo con lo spazio esterno, attraverso un racconto artistico e tanto visionario che aspira a mettere insieme pezzi di più epoche, appunto passato, presente e futuro.
Il passato è rappresentato dal rimando alla città di Pompei, con i suoi reperti e con i calchi dei corpi umani, il futuro è invece, il ponte che Orioli stabilisce con l’arte contemporanea, dunque con l’installazione “Senza titolo” di Jannis Kounellis esposta nella collezione del Museo di Capodimonte, con i “Dormienti” di Mimmo Paladino, con l’“Ermafrodita” di Antonietta Raphael e la modella fotografata dall’americana Ruth Bernhard, immortalata come se fosse un gesso pompeiano.
Insieme alla mostra Un filo nella Notte con opere di Maria Lai, nella sala della Meridiana, e con la mostra Napoli Fin de Siècle. Fotografia artistica Pasquale e Achille Esposito che propone scatti dell’atelier dei due fotografi nella sala della Spezieria, si completa con De Vesevi Rebus il tris di mostre presentato nel corso di questo fine settimana d’arte al Museo di San Martino, che accompagnerà la fine d’anno e l’inizio del nuovo anno.
In questi giorni, presso Castel Sant’Elmo sarà inoltre, possibile visitare la mostra “Fortezza Europa” con lavori di Orioli, fino al 16 gennaio 2023.
Mentre l’esposizione presso il Museo di San Martino resterà visitabile fino al 19 marzo 2023.